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Mostra I Tesori di Santa Chiara: la chiesa e il suo cantiere

La chiesa di Urbania e il suo cantiere

Mostra al Palazzo Ducale di Urbania dal 20 giugno al 31 ottobre 2020

Il FEC, Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, proprietario di un vasto patrimonio culturale diffuso su tutto il territorio nazionale di cui è parte anche la Chiesa di Santa Chiara di Urbania, ha attivato un importante intervento finanziario sulla chiesa duratina per risolverne le criticità che nel corso degli anni si erano evidenziate, sia relativamente agli elementi architettonici che agli apparati decorativi e che avevano comportato la chiusura al culto dell’edificio.

Il cantiere, con cui si riapriranno le porte di Santa Chiara, costituisce così l’atteso epilogo di un percorso lungo e faticoso sostenuto da diversi enti (FEC, Soprintendenza Marche, Comune di Urbania e Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado) e dall’impegno di molte persone che, nel corso degli anni, hanno dedicato passione ed energie a questa chiesa, a cui va tutta la nostra riconoscenza.

Durante i lavori si è prospettata la possibilità di considerare il cantiere di Santa Chiara come un’opportunità per realizzare una mostra nel palazzo ducale di Urbania, aprendo un dialogo tra le opere d’arte della chiesa e le collezioni storico – artistiche del palazzo in vario modo riguardanti la storia delle Clarisse durantine: un‘occasione per gettare un cono di luce sui sette secoli di storia della Chiesa e del convento di Santa Chiara, che soltanto dal 1972 non ospita più la Comunità delle Clarisse trasferitasi presso Borgo Celle di Urbania.

L’evento è promosso dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche di Ancona e dal Comune di Urbania, con il sostegno del FEC in qualità di ente proprietario dell’edificio sacro e delle opere in esso contenute.

Sono parte attiva di questo progetto le Clarisse di Urbania, intervenute con alcuni prestiti, il Museo Diocesano “Mons. Corrado Leonardi” che conserva tre affreschi staccati provenienti dalla chiesa, e l’Istituto Omnicomprensivo Della Rovere che ha sede nell’ex monastero di Santa Chiara.

La mostra è organizzata secondo varie sezioni dove è possibile ammirare: documenti medievali riguardanti gli insediamenti monastici a Casteldurante e nella valle del Metauro; l’esposizione delle Abbadesse del convento di Santa Chiara a Casteldurante-Urbania; notizie circa la via di Santa Chiara con le altre chiese e gli affreschi ivi conservati; il cantiere di restauro della Chiesa con informazioni dettagliate sulle varie fasi dei lavori eseguiti; notizie circa le tombe dei Conti Ubaldini nella Chiesa di Santa Chiara, benefattori delle Clarisse; e soprattutto le pale d’altare e dipinti per Santa Chiara di: Giovan Francesco Guerrieri, Girolamo Cialdieri, Giustino Episcopi e Domenico Peruzzini.

Nella mostra sono anche esposte opere che intendono ricostruire il contesto storico sociale del cenobio durantino dalla sua fondazione fino a suo trasferimento fuori del centro storico.

In particolare una serie di documenti archivistici: atti, pergamene, disegni e spaccati della via e del Convento che assumono un particolare significato e rilievo all’interno della mostra.

Sono inoltre, presenti nell’esposizione anche frammenti delle collezioni roveresche del Palazzo Ducale di Urbania: ritratti di personaggi della famiglia Ubaldini, ritratti di personaggi che hanno segnato la storia di Casteldurante e del Convento stesso, incisioni antiche, libri proventi dal fondo antico della biblioteca.

La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Quattroventi, con interventi d’importanti studiosi e storici dell’arte.

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