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Il Chiodo d’Oro di Monte Cagnero

Ventisette milioni di anni di storia racchiusi in un solo punto che è diventato un punto di riferimento per tutto il mondo. A Monte Cagnero, il 13 maggio 2017, è stato apposto il chiodo d’oro che sancisce l’ingresso di Urbania tra i 69 riferimenti geologici mondiali di cui 10 in Italia e ben 3 nelle Marche.

Dopo oltre trent’anni di studi un’équipe di geologi internazionali guidata dal professor Rodolfo Coccioni, dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, ha identificato un Global Stratotype Section and Point ossia il punto che indica il limite fisico tra i due strati che mettono in contatto con continuità stratigrafica rocce di un’età con rocce di un’altra età, segnalato appunto con un chiodo d’oro.

Il chiodo d’oro di Urbania è un punto di riferimento globale e costituisce un limite esatto tra due età geologiche identificato fisicamente sul terreno. Un singolo punto di riferimento mondiale riconosciuto, accettato e utilizzato da tutta la comunità scientifica delle geoscienze.

Tanto è piccolo il chiodo dorato di Urbania quanto è grande il suo valore scientifico, essendo l’espressione fisica del limite fra i piani cronostratigrafici del Rupeliano e del Cattiano, datato esattamente a 27,82 milioni di anni fa. Rocce che raccontano un periodo particolare: non ancora Appennino, ma un antico mare oligocenico ricco di microrganismi dal guscio calcareo.

Il chiodo, che in realtà non è d’oro ma di ottone nella testa e d’acciaio nel corpo, identifica il punto dove è possibile trovare più informazioni chimiche, fisiche e paleontologiche tra quelle dello stesso limite.

Un geosito, quello di Monte Cagnero che assieme alla zona di protezione speciale di Monte Nerone e Monti di Montiego,  pone Urbania tra i punti notevoli della geologia a livello globale.

Montefeltro c'é

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